Lomonosov, la questione della lingua in Russia e la nascita del verso moderno
“L’atto di nascita” del verso russo moderno, basato sull’accento e non sulla sillaba, è del 1735, il trattato di Lomonósov “Новый краткий способ к сложению российских стихов” (“Nuovo breve metodo per la composizione del verso russo”).
Michail Vasil’evič Lomonosov (in russo: Михаил Васильевич Ломоносов?; Denisovka, 19 novembre 1711 – San Pietroburgo, 15 aprile 1765) è stato uno scienziato e linguista russo. Per il contributo che ha dato alla cultura e alla scienza russa, per la spinta verso una modernizzazione della sua patria e per il ruolo che ha avuto anche a livello mondiale, viene spesso considerato il Leonardo da Vinci russo. Fu scienziato, naturalista, poeta. Fu inoltre pittore, storico, promotore di uno sviluppo nazionale dell’istruzione, delle scienze e dell’economia, e contribuì alla formulazione di una teoria cinetica del calore, di una teoria cinetica dei gas, di un principio di conservazione della materia e di un’ipotesi ondulatoria della luce[1].
Fu il primo a sostenere che petrolio e metano sono prodotti della trasformazione di materiale biologico in decomposizione in molecole di idrocarburi (teoria poi confermata nel 1877 da Mendeleev).
La questione linguistica e le opere letterarie
Creò le basi della lingua letteraria russa moderna, mettendo a punto il sistema di versificazione tonico-sillabico, ancor oggi prevalente in Russia. Intervenne in ottica classicista all’interno del dibattito sulla “questione della lingua” (quale lingua fosse opportuno usare e in quale genere letterario: lo slavo ecclesiastico più ricco di termini astratti, o il russo parlato, più diffuso e molto diretto). Suggerisce che ai tre stili (alto-sublime, medio, umile) corrispondano tre usi della lingua: lo slavo ecclesiastico per i componimenti più solenni, una commistione delle due per i generi medi, ed una prevalenza del russo corrente per le opere di stile “basso”.
Dando seguito alla sua teoria poetica, compose oltre venti odi cerimoniali solenni, fra cui è notevole la “Meditazione serale sulla grandezza di Dio”. Nelle sue poesie applicò una teoria fonosimbolica, associando le parole con le vocali e, i, ju a sentimenti teneri e le parole con le vocali o, u, y a sentimenti che causavano paura (come rabbia, invidia, dolore, tristezza).
Lomonosov pubblicò una storia della Russia nel 1760. Inoltre, portò a termine un poema epico su Pietro il Grande, basato sull’Eneide di Virgilio.
Categorie:E02- Filologia slava - Филология славы, E07- Il Settecento- inizio della letteratura russa moderna
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