Utopie negative- Il romanzo distopico
Robert Hugh Benson, Il padrone del mondo (Lord of the World, 1907).
Jack London, Il tallone di ferro (The Iron Heel, 1908).
Evgenij Ivanovič Zamjatin, Noi (Мы, 1921).
Noi (in russo Мы) è un romanzo dello scrittore russo Evgenij Ivanovič Zamjatin scritto tra il 1919 e il 1921 e pubblicato per la prima volta nel 1924 (tradotto in lingua inglese). Il titolo è il termine che nella lingua russa corrisponde appunto al pronome “noi”.
È un romanzo a carattere satirico ambientato nel futuro ed è spesso considerato un capostipite del genere dell’utopia negativa o distopia. In esso il totalitarismo e il conformismo caratteristici dell’Unione Sovietica del primo Novecento vengono portati agli estremi, dipingendo un’organizzazione statale che individua nel libero arbitrio la causa dell’infelicità, e che pretende di controllare matematicamente le vite dei cittadini attraverso un sistema di efficienza e precisione industriale di tipo tayloristico.
Fu scritto in seguito alle esperienze personali dell’autore durante la Rivoluzione russa del 1905 e quella del 1917, oltre al periodo trascorso a Jesmond, un sobborgo di Newcastle upon Tyne, e al lavoro nei cantieri navali sul fiume britannico Tyne (1916-17), dove egli osservò la razionalizzazione del lavoro tipica delle grandi imprese.
La storia è raccontata in prima persona dal suo protagonista, D-503, sotto forma di un diario che raccoglie sia le sue osservazioni di lavoro come ingegnere che le sue disavventure con un gruppo di resistenti noto come Mefi (dal nome Mefistofele). Il diario ha lo scopo di raccontare la felicità finalmente conseguita dai cittadini dello Stato Unico e di presentarla alle civiltà extraterrestri che la nave spaziale alla cui costruzione D-503 sovrintende, l’Integrale, incontrerà nel suo viaggio.
I nomi sono inoltre legati al sesso dei personaggi: gli uomini hanno nomi che iniziano per consonante e sono caratterizzati da numeri dispari, mentre tutti i nomi femminili iniziano per vocale e contengono numeri pari.
L’innovativa visione futuristica di Zamjatin comprende abitazioni (e qualsiasi altro oggetto) costruite esclusivamente in vetro e materiali trasparenti, così che chiunque sia visibile in ogni momento.
Aldous Huxley, Il mondo nuovo (Brave new world, 1932).
Sinclair Lewis, Qui non è possibile (It Can’t Happen Here, 1935).
Ayn Rand, Antifona (Anthem, 1938).
George Orwell, 1984 (Nineteen Eighty-Four, 1949).
L’opera illustra l’ingranaggio di un governo totalitario. L’azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l’anno 1984), in cui il potere si concentra in tre immensi super-stati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Londra è la principale città di Oceania. Al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona. Sotto di lui c’è il Partito interno, quello esterno e la gran massa dei sudditi. Ovunque sono visibili grandi manifesti con il volto del Grande Fratello.
Gli slogan politici ricorrenti sono: “La pace è guerra”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Winston Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza ispirata a principi opposti a quelli del regime: tiene un diario segreto, ricostruisce il passato, si innamora di una collega, Julia, e dà sempre più spazio a sentimenti individuali. Insieme con il compagno di lavoro O’Brien, Smith e Julia iniziano a collaborare con un’organizzazione clandestina, detta Lega della Fratellanza. Non sanno tuttavia che O’Brien è una spia che fa il doppio gioco ed è ormai sul punto di intrappolarli. Smith viene arrestato, sottoposto a torture e a un indicibile processo di degradazione. Alla fine di questo trattamento è costretto a denunciare Julia. Infine O’Brien rivela a Smith che non è sufficiente confessare e sottomettersi: il Grande Fratello vuole avere per sé l’anima e il cuore di ogni suddito prima di metterlo a morte.
[sunto tratto da: “Enciclopedia della letteratura Garzanti”].
Margaret Atwood, Il racconto dell’ancella (The Handmaid’s Tale, 1985).
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