Esempi di studio di una funzione
Vediamo alcuni esempi in cui di ciascuna funzione data definiremo punto per punto sia la derivata prima che la derivata seconda.
Consideriamo la funzione y = x + 1. Essa è rappresentata nel piano cartesiano dalla retta obliqua in colore nero :
La pendenza di una retta è ovviamente costante in ogni suo punto per cui la sua derivata è costante. In questo caso, formando la retta un angolo di 45°, la derivata è uguale ad 1 in ogni punto della retta. In rosso vediamo
raffigurata la funzione derivata prima che risulta così essere y = 1. La derivata della derivata prima è la derivata seconda. Essa è rappresentata in blu ed è 0 in ogni punto perché la derivata prima, essendo una retta orizzontale, ha pendenza nulla in ogni suo punto. La derivata seconda è quindi y = 0.
Consideriamo ora la funzione y = x². Essa è rappresentata da una parabola in ogni punto della quale la pendenza
è variabile :
Nell’origine 0 la pendenza è nulla perché la tangente alla parabola è ivi orizzontale. A desta dell’origine, la pendenza è positiva e cresce via via che ci si allontana dall’origine verso destra. A sinistra, invece, la pendenza è negativa e cresce in valore assoluto più ci si allontana dall’origine verso sinistra. In rosso è rappresentata la derivata prima mentre in blu è rappresentata la derivata seconda.
Infine consideriamo la funzione y = x³ – 3x² +2x :
Anche qui abbiamo rappresentato la funzione in nero, la derivata prima in rosso e la derivata seconda in blu.
E’ molto interessante notare che nei punti A e B del grafico le tangenti alla curva sono orizzontali. In questi punti quindi la derivata prima è nulla. A sinistra di A la derivata è positiva mentre a destra è negativa. In B
avviene il contrario. Il punto A si chiama punto di massimo relativo ed il punto B si chiama punto di minimo relativo.
Come si vede dall’esempio la derivata è uno strumento fondamentale per lo studio di una funzione, cioè per individuarne il comportamento. Dove cresce, dove decresce e dove vi sono massimi e minimi relativi.
Se la derivata è positiva, la funzione è ivi crescente, se la derivata è negativa, la funzione è decrescente. Se la derivata è nulla, lì ci può essere un massimo od un minimo relativo.
Il calcolo della derivata di una funzione data è fattibile in linea di principio sempre. Indichiamo qui alcune formule utilizzabili a questo scopo :
funzione | derivata |
y = k (dove k è un numero qualunque) | y ‘ = 0 |
y = k x | y ‘ = k |
y = k x² | y ‘ = 2 k x |
y = k x³ | y ‘ = 3 k x² |
… | … |
Nel caso della funzione y = x³ – 3x² +2x il calcolo della derivata prima è il seguente :
y ‘ = 3x² – 6x + 2
mentre per la derivata seconda :
y ” = 6x – 6
Si noti che la derivata di una somma di termini si fa sommando le derivate di ciascun termine. Si noti anche che la derivata prima di y = f(x) si può indicare semplicemente col simbolo y ‘ mentre la derivata seconda
col simbolo y ”.
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Esercizio:
Determinare l’insieme di definizione della funzione
È una funzione trascendente esponenziale:
D = (-¥, +¥)
Ricercare le eventuali simmetrie e periodicità
f(-x) ¹ ±f(x)
la funzione non è né pari, né dispari
La funzione non è periodica poiché non contiene elementi di periodicità
Studiare il segno della funzione e determinare le intersezioni con gli assi
f(x) > 0 per x > 0
la funzione esponenziale è strettamente positiva
il grafico della funzione passa per il punto O(0, 0)
grafico parziale
Calcolare i limiti nei punti di frontiera dell’insieme di definizione e determinare gli eventuali asintoti
è una forma di indecisione del tipo [-¥ · 0]
per la scala degli infiniti il denominatore è infinito di ordine superiore rispetto al numeratore per x ® -¥
y = 0 è l’equazione di un asintoto orizzontale per x ® -¥
essendo verificata la condizione necessaria, non sufficiente,
per l’esistenza dell’asintoto obliquo
a +¥ si procede nella ricerca:
la funzione non presenta asintoto obliquo
grafico parziale
Studiare la continuità della funzione e individuare gli eventuali punti di discontinuità
La funzione è continua poiché composizione di funzioni continue
Calcolare la derivata prima
– determinare l’insieme di definizione della derivata prima
Df ‘(x) = D
La funzione è derivabile in tutto il proprio insieme di definizione
– studiare il segno della derivata prima
f ‘(x) > 0 1 + x > 0 x > -1
la funzione esponenziale è strettamente positiva
– determinare gli intervalli nei quali la funzione è crescente o decrescente
la funzione è crescente per x > -1
la funzione è decrescente per x < -1
– ricercare gli eventuali massimi e minimi, relativi o assoluti
x = -1 è punto di minimo assoluto f(-1) = –e-2
grafico parziale
studiare il comportamento della funzione negli eventuali punti di non derivabilità
-determinare eventuali cuspidi, punti angolosi o flessi a tangente verticale
Non ce ne sono poiché la funzione è derivabile in tutto il proprio insieme di definizione
Calcolare la derivata seconda
– studiare il segno della derivata seconda
f “(x) > 0 x + 2 > 0 x > -2
– determinare gli intervalli nei quali la funzione è convessa o concava
la funzione è concava per x < -2
la funzione è convessa per x > -2
– ricercare gli eventuali punti di flesso a tangente non verticale
x = -2 è punto di flesso ascendente a tangente obliqua
f(-2) = -2·e-3
Tracciare il grafico
Determinare l’immagine della funzione f (x): Im f
Im f = [-e-2, +¥)
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Schema sintetico dello studio di una funzione
In forma più sintetica, i passi per lo studio di una funzione sono riassumibile nel seguente schema:
– Individuare il dominio della funzione.
Terminologia:
- L’elemento prende il nome di immagine dell’elemento x tramite la funzione f.
- L’elemeno x si chiama controimmagine di y.
- L’insieme A prende il nome di dominio, o insieme di definizione, o insieme di esistenza della funzione, mentre l’insieme B prende il nome di insieme di arrivo della f.
- L’insieme delle immagini, indicato con prende il nome di codominio della funzione.
Osservazioni: Non tutti gli elementi di B devono necessariamente essere l’immagine di un elemento di A, ci possono essere elementi di B che non fanno parte di e per tale ragione il codominio della funzione è un sottoinsieme dell’insieme di arrivo, cioè .
Definizione: Una funzione si dice costante quando tutti gli elementi del dominio hanno la stessa immagine.
– Ricercare eventuali simmetrie:
Se f(-x)=f(x) si ha che la funzione è pari, quindi il suo grafico è simmetrico rispetto all’asse delle ordinate;
Definizione: Una funzione di dominio D si dice pari ,ovvero simmetrica rispetto all’asse delle ordinate, se per ogni si ha:
se f(-x)=-f(x) si ha che la funzione è dispari, quindi il suo grafico è simmetrico rispetto all’origine degli assi.
Definizione: Una funzione di dominio D si dice dispari, ovvero simmetrica rispetto all’origine degli assi cartesiani, se per ogni si ha:
“Come stabilire se una funzione è pari o dispari?”
Basta sostituire nella funzione al posto della variabile x il valore -x e si possono verificare le tre seguenti situazioni:
- la funzione ottenuta è identica a quella di partenza funzione pari;
- la funzione ottenuta è opposta a quella di partenza funzione dispari;
- la funzione ottenuta non è nè identica, nè opposta a quella di partenza funzione né pari né dispari.
Esempi:
- La funzione è pari in quanto .
- La funzione è dispari in quanto .
- La funzione non è né pari né dispari in quanto .
– Calcolare le coordinate dei punti di intersezione della curva con gli assi cartesani.
– Individuare il comportamento della funzione agli estremi del suo dominio e ricerca di eventuali asintoti orizzontali, verticali o obliqui.
– Studio del segno della funzione, per determinare in quali regioni del dominio la funzione è positiva o negativa.
– Calcolo della derivata prima della funzione per determinare:
i punti a valore stazionario (f'(x)=0),
gli intervalli del dominio in cui la funzione è crescente o decrescente (studiando il segno di f'(x)),
individuazione dei punti di massimo o di minimo.
– Calcolo della derivata seconda per evidenziare:
concavità della curva (studiando il segno i f”(x))
punti di flesso.
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