Anfetamine per dimagrire ad azione anoressizzante: pericolose e illegali
Nel 1965 furono immesse nel mercato italiano 30 prodotti diversi a base di anfetamine (o amfetamine); il più famoso aveva il nome commerciale di Simpamina. La pubblicità di questi farmaci “miracolosi” passò rapidamente dalle riviste di medicina alle riviste a larga diffusione, determinando – a partire dagli anni ’50 negli Usa, 15 anni dopo da noi – una grave e particolare forma di epidemia d’abuso, con moltissimi casi di persone diventate dipendenti all’anfetamina nel corso di cure dimagranti.
Anfetamine per dimagrire: questa è la soluzione alla quale arriva chi vuole dimagrire, dopo molti falliti tentativi con le diete propagandate dai giornali, sostitutivi del pasto, beveroni miracolosi, attrezzi improbabili. Ma che rischi si corrono assumendo anfetamine per dimagrire? Purtroppo moltissimi. Le anfetamine hanno un effetto anoressizzante, ovvero provocano un calo dell’appetito, ed è questo l’effetto che viene sfruttato per perdere peso e che ha motivato in passato l’uso delle anfetamine per dimagrire. Ma non si tratta dell’unico sintomo e nemmeno del principale: le anfetamine provocano infatti un’accelerazione del ritmo cardiaco e respiratorio e un’alterazione del ritmo sonno-sveglia. L’assunzione provoca una sensazione di energia e benessere che crea l’impressione di non avere bisogno nè di cibo nè di sonno. Presto però, questo senso di onnipotenza si trasforma in un’iperattività che sconfina in un’ansia incontrollabile e che dà luogo talvolta a comportamenti violenti ed episodi di paranoia. L’assunzione frequente di anfetamine comporta il rischio di attacco cardiaco, coma, convulsioni. Purtroppo la cronaca registra periodicamente i decessi di persone che assumevano anfetamine per dimagrire.
Le anfetamine, come la cocaina, producono il fenomeno della tolleranza inversa ad alcuni degli effetti (soprattutto quelli psicotropi), mettendo a maggior rischio di overdose proprio coloro che assumono abitualmente tali sostanze. Nell’uso cronico, l’astinenza produce, come per la cocaina, una forte depressione psicofisica e quindi il bisogno irresistibile di amfetamine. Per questa ragione la dipendenza da tali sostanze è soprattutto di natura psichica.
Molti obietteranno che gli stessi dietologi spesso prescrivono le anfetamine per dimagrire. In realtà, in Italia non è più legale prescrivere prodotti dimagranti o coadiuvanti per il dimagrimento che contengano anfetamine (come per esempio, “Sendimetrazina”, “Fendimetrazina”, Fluoxetina”, “Clorazetato di potassio”). In passato alcuni dietologi usavano introdurre nella terapia anche dei farmaci che contenevano, tra i vari ingredienti, sostanze del gruppo delle anfetamine. In seguito ad alcuni decessi dovuti all’abuso di anfetamine per dimagrire, la legislazione è stata modificata in senso molto restrittivo. In molti paesi europei tuttavia, è ancora legale e diffusa la prescrizione di anfetamine per dimagrire. Il mercato illegale di queste pastiglie è perciò molto fiorente e molti italiani si recano all’estero per farsele prescrivere, oppure utilizzano il mercato senza confini di Internet. L’assunzione di anfetamine per dimagrire diventa in queste condizioni ancora più pericolosa perché avviene senza la consulenza di un vero medico e secondo una pratica fai-da-te che può rivelarsi addirittura fatale.
Lo scrittore Hugh Selby Jr. ha descritto magistralmente questo dramma nel suo libro “Requiem per un sogno”, portato sullo schermo da Darren Aronoksky.
Le anfetamine vennero sintetizzate verso la metà degli anni trenta da un chimico di Los Angeles, Gordon Alles. Tali sostanze dovevano costituire un sostituto sintetico dell’efedrina, un principio farmacologico naturale della pianta Efedra molto efficace nella cura dell’asma, ma di difficile estrazione. Le anfetamine ebbero subito un grosso successo commerciale, non solo per la loro efficacia nel trattamento delle affezioni asmatiche, ma soprattutto per le proprietà stimolanti. Gli studenti americani avevano infatti imparato ad assumere il farmaco per vincere il sonno durante la preparazione agli esami. In quegli anni le anfetamine venivano prescritte come antidepressivi e per la cura degli “esaurimenti nervosi”. La potente azione anoressizzante, inoltre, veniva utilizzata per la produzione di farmaci per le cure dimagranti. Ciò determinò, agli inizi degli anni ‘50, una vera e propria epidemia d’abuso, con moltissimi casi di persone diventate dipendenti nel corso di cure dimagranti.
La prima epidemia d’abuso, in realtà, si era verificata già durante la seconda guerra mondiale. Le pillole a base di anfetamine venivano infatti distribuite ai soldati, per aumentarne l’efficienza e sostenerne il morale. Secondo alcune stime, circa il 10% delle truppe inquadrate nell’esercito americano era dedito all’uso cronico di anfetamine.
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